Woody Allen era in platea… non c’è altra spiegazione!
Questo pomeriggio ho visto l’ultimo film di Woody Allen dal titolo “Fantasmi e tavolini parlanti”…. ops, scusate dal titolo “Magic in the Moonlight”, e man mano che assistevo allo spettacolo un dubbio mi ha assalito: per caso Woody Allen, sotto falso nome o nascosto nel buio di un palchetto, ha assistito ad una replica di Fantasmi? Ora, a tutela di chi non ha visto il film, cosa che vi invito a fare, o per chi non ha ancora visto lo spettacolo “Fantasmi e tavolini parlanti”, grave mancanza alla quale potrete rimediare in primavera, non voglio rivelare troppi dettagli relativi ad entrambi i lavori, ma vi assicuro che ci sono alcuni dialoghi del film che sembrano fortemente ispirati al copione teatrale, per non parlare del tema trattato e della presenza di personaggi, di evocazione orientale, che tornano in entrambe le sceneggiature. Quindi, escludendo che davvero il noto regista americano sia entrato di soppiatto in teatro, passando del tutto inosservato, resta solo una riflessione da fare: lo spettacolo teatrale tratta un tema, quale quello della medianità e dello studio serio e scientifico del mondo del paranormale, passando attraverso lo smascheramento dei finti sensitivi o degli scaltri illusionisti, un tema assolutamente attuale e che anzi negli ultimi tempi, soprattutto oltreoceano, sta riscuotendo molto interesse. Non è un caso dunque che un regista del calibro di Woody Allen abbia deciso di parlare di falsi medium, chiaramente nel suo suo stile pungente e dissacrante, ma allo stesso tempo lasciando lo spazio a domande sul senso della vita e su quello che ci aspetta dopo la morte, rispetto al quale in effetti poco o nulla sappiamo. Nel film, così come nello spettacolo teatrale, si apre il dibattito tra i fautori di un visione materialistica della vita e coloro che invece, spinti dal desiderio di ricerca e di trovare una risposta alle domande esistenziali dell’uomo, si confrontano con la possibile esistenza di un aldilà, purtroppo a volte incappando nel ciarlatano di turno. Woody Allen risolve la questione sul piano umano delle emozioni e dei sentimenti, mentre in realtà, per chi vuole affrontare la faccenda in maniera seria e scientifica, la strada sembra esistere… basta cercare! Sempre inerente questo filone cinematografico vale la pena segnalare anche un altro film recentemente uscito in Italia e che negli USA ha riscosso un certo interesse dal titolo “Il paradiso per davvero”, adattamento cinematografico che ricalca il successo editoriale “Heaven is for real: a little boy’s astounding story of his trip to heaven and back”, scritto da Todd Burpo e Lynn Vincent e che racconta la storia vera di Colton Burpo, un bambino di 4 anni, il quale dopo un’operazione d’urgenza in cui ha rischiato di perdere la vita, guarisce e comincia a raccontare di essere stato in Paradiso e di avere fatto numerosi incontri: gli angeli, Gesù e soprattutto alcuni componenti della sua famiglia scomparsi prima che lui potesse conoscerli, suscitando ovviamente lo stupore e l’incredulità dei suoi familiari.