UNO SGUARDO NELL’INVISIBILE

sguardo invisibile

Uno sguardo nell’invisibile. Questa frase sembra un ossimoro, che non è una brutta malattia, ma una parola che indica l’accostamento di due termini incompatibili fra di loro: vedere l’invisibile, come si può? E se non lo vediamo, come facciamo a sapere con esattezza che esiste un “invisibile”? Se non lo possiamo misurare, fotografare, catalogare, toccare… difficile crederci… Sentiamo parlare un po’ ovunque di energie, mondi sottili, Centri di Forza, facoltà paranormali, miracoli, apparizioni, fantasmi, ma l’aldilà per molti è un mistero grande. Non tutti sono proprio sicuri che esista, un aldilà. Non ne sono sicuri neppure dopo aver confrontato tradizioni antiche e moderne, dopo aver scandagliato gli archivi della storia e osservato che fenomeni straordinari sono registrati in tutti i paesi, in ogni religione, per tutte le razze. L’uomo del Terzo Millennio è un po’ diffidente, è scettico; la vita di oggi così caotica e improntata sulla forma e sulla sostanza, ci lascia poco tempo per riflettere e dedicarci ad una introspezione, ad una conoscenza di noi stessi più profonda; le scoperte della scienza e della tecnica ci hanno abituato a sorprese incredibili con spiegazioni a cui è facile appoggiarsi. La scienza ci ha abituato quasi ai miracoli, nel campo medico ad esempio; “abbiamo misurato le distanze delle stelle, analizzato il Sole, pesati i mondi”, abbiamo satelliti e astronavi, insomma cose impensabili o considerate fantascienza dai nostri nonni, senza andare troppo indietro nel tempo. Ecco che l’uomo di oggi, e anche la donna, non si accontenta più delle spiegazioni sempliciotte, non crede più a quelle fantasiose visioni che sembrano novelle per bambini. Nel passato, quando la scienza e la tecnologia non erano in grande sviluppo come adesso, la gente credeva, almeno per la maggior parte, a ciò che i fondatori delle religioni e i loro allievi dicevano di aver visto dell’aldilà, credeva ai messaggi divini pronunciati da personaggi speciali come i Magi della Persia, o gli Iniziati della Grecia antica, i saggi dell’India, i Sacerdoti dell’Egitto, i profeti d’Israele, e molti altri, conosciuti o sconosciuti. Si parla anche di messaggeri spirituali, gli Angeli, che svolgono “un lavoro di collegamento, di comunicazione fra l’umano e il divino”. Sono numerose le testimonianze fornite dalla letteratura di tutto il mondo. Ma oggi la scienza è stupendamente avanzata, si osservano stelle e galassie, microbi e particelle, si possono vedere molte cose alla televisione per esempio, e quindi mancando una adeguata spiegazione di questi fatti straordinari, ecco che si stenta a crederci. Oggi vogliamo saperne di più, vogliamo vedere, toccare, avere delle prove. Bisognerebbe poter unire fede e scienza, dottrina e sperimentazione pratica…